domenica 30 marzo 2014

Herbetet (3778 m) - Parete NE

PRESENTI: Ale, Frank, Luca, Masa, Michele.

Difficoltà: 4.2 E3
Esposizione: Nord-Est

Il nostro compagno Michele è un po' che ce ne parla, lui va a Cogne da molti anni, è in questa zona attorno al Gran Paradiso che è cresciuto alpinisticamente; conosce bene la zona e ha già salito la cresta Est in estate. Non troviamo recensioni sul web che parlino di discese in sci sull'Herbetet, ci piace quindi pensare che forse potrebbe essere una prima discesa.
Seguiamo l'eterno pianoro della Valnontey, inizialmente su piste da fondo, molto sviluppo ma poco dislivello. All'altezza del limite superiore del bosco parte il sentiero estivo che sale contorto tra balze rocciose, non riusciamo a percorrerlo sci ai piedi, a tratti lo perdiamo di vista fino a giungere alle capanne dell'Herbetet. Da qui si incomincia a vedere il Bivacco Leonessa ancora molto lontano, siamo stati decisamente più lenti del previsto; arriviamo al bivacco all'imbrunire. Dopo una piacevole cena in compagnia cerchiamo di riposare il più possibile. 
Sveglia alle 5, forse un po' tardi, risaliamo i pendii alle spalle del bivacco e dopo un saliscendi inizia l'evidente parete, ci alterniamo a battere traccia io e Luca, ci teniamo sulla sinistra per passare la balza rocciosa in prossimità dell'evidente canalino. Si prosegue puntando il dado roccioso contro il cielo a destra della vetta; la progressione non è delle più veloci si sfonda molto, alle 10 siamo a quota 3600 e visto il rialzo termico decidiamo di fare dietrofront, per evitare di trovarci nelle ore più calde sotto quelle balze che avevamo visto scaricare il giorno prima.
Nonostante la cima mancata la discesa è da 10 su ottima neve, nella parte bassa riusciamo a percorrere una serie di canali che ci permetteranno di sciare fino in fondo, evitando il tortuoso sentiero estivo, infine resta da percorrere la parte semipianeggiante proseguendo a passo pattinato camuffandoci tra i fondisti.

PM




L'agevole sentiero estivo.








Il canalino centrale.


Luca in grande spolvero in discesa.


La Parete.

venerdì 14 marzo 2014

Oronaye (3100 m) - Canale della forcella

PRESENTI: Ale, Masa.

Difficoltà: II 5.3 E3
Esposizione: Nord

Saliti da Chialvetta e seguito la strada innevata fino a Viviere, continuiamo la lunga salita sotto un sole primaverile fino al colle d'Enchiausa, che bisogna svalicare e perdere alcune decine di metri per portarsi sotto la nord, dove i raggi del sole non arrivano; cambio radicale di ambiente e anche la neve è praticamente invernale.
Durante il cambio d'assetto per iniziare la salita vera, invece che il nord classico decidiamo di salire il Canale della Forcella, fatto da 2 nostri amici (Michele e Pietro) l'anno precedente e da loro descritto davvero ripido e suggestivo...
Durante la salita la neve si rivela subito un'ottima farina pressata che consente di non sfondare troppo, il canale dal basso rimane nascosto e si svela lentamente salendo e solo quando si è dentro si capisce la sua reale conformazione, sinuoso e incassato tra le guglie della parete nord.

L'ultima rampa prima di arrivare alla forcella, è realmente ripida forse 60 gradi...(i nostri amici dicevano il vero). La forcella è ostruita da un'enorme cornice, e dopo un breve relax calziamo gli sci dentro la nicchia creata dalla neve come se fosse una grande "meringa", qualche numero per uscire e si è subito nel punto più ripido, la neve è ottima e si riesce praticamente subito a curvare, scendendo: esposizione e pendenza calano progressivamente, le strettoie sono piene di neve, quindi larghe e sciabili; arrivati in fondo gasati resta da risalire fino al colle, una vera fatica...
la discesa al di là del colle è tutt'altro che gradevole, ormai la neve papposa ha rigelato e rallenterà il nostro lungo rientro verso Chialvetta...

PM


Ale al Col d'Enchiausa.

Masa sul breve conoide.

A destra il Nord classico a sinistra la Forcella.










La comoda nicchia nella cornice.





In rosso il Canale della Forcella.