venerdì 27 febbraio 2015

Patagonia dal finestrino

Patagonia richiama subito cerri, compressori, diatribe, traversate, ghiaccio, esplorazione, immensità.
Ho avuto occasione di girarla, ma in un modo differente, a bordo di un furgone. Posso dire che vedendola dal parabrezza la Patagonia richiama cerri, compressori, diatribe, traversate, ghiaccio, esplorazione, immensità e benzina


arriviamo

partiamo


alberi

condor

battipista hippie








La radiazione ultravioletta da noi è attorno ai 2. Quando supera il valore 3 i siti meteo lo segnalano come allarme. Il buco nell'ozono che abbiamo creato staziona nei pressi del polo sud facendo schizzare questo valore a 11 (UNDICI!!) per tutta l'estate nell'emisfero sud.
Il valore è talmente fisso che non si danno neppure più la pena di cambiare al data.





occhio alla salita









noi vietiamo il gioco della palla nei parcheggi






scappa di qua

corri di là


guarda il ghiacciaio

guarda il ghiacciaio che arriva sul mare

corri!

scappa

fermati









domenica 8 febbraio 2015

Trident - Muzzerone

PRESENTI: Pietro, con Franci, Cate e l'Altra.



Con un bollettino valanghe in gran parte colorato di rosso, andarsene a scalare sul mare sembra oggi un ripiego di tutto rispetto. Il resto del gruppo è a gareggiare, chi in salita e chi discesa, e a godersi il comprensorio di Artesina, parcogiochi privilegiato nei post-nevicate.

Indecisi tra Kimera e Trident, ci lasciamo tentare dal fascino di calarsi fino al mare e poi risalire la parete. Fascino che, insieme al paesaggio, ci ricorda molto le Calanques di Cassis. Se alle Calanques però il problema è la roccia unta, qui la difficoltà è data dalla roccia che vien via...

La via è facile, ma non ci facciamo mancare un po' di pepe: corde inzuppate dalle onde, doppie incastrate, docce di terra e sassi, ravanate tra i cespugli...
Alle 2 siamo in cima a goderci il sole e l'insolito spettacolo dal sapore quasi Himalayano delle Apuane imbiancate.