domenica 28 maggio 2017

Aiguille Verte (4122) - Couloir Couturier

PRESENTI: Ale, Francesco.

Sicuramente l'idea di portare con noi i nostri amati sci, è stata una pessima scelta, durante il weekend numerosi episodi ci hanno ricordato la loro scarsa utilità. Per esempio la quota neve ben oltre Plan Lognan, o la pietraia attorno al rifugio, anche se il pianeggiante ghiacciaio di Argentiere ci ha un po' galvanizzato sulla nostra scelta. 
In rifugio però si sta davvero bene, il reparto invernale è una reggia, ma vista l'ora a cui piazziamo la sveglia andiamo in branda con il sole ancora alto. 

Saliti in pelli per poche centiania di metri, intorno alle 3 di  notte siamo alla terminale, la superiamo più facilmente del previsto sulla parte destra. Nel canale si prosegue bene, un tiro lungo su ghiaccio nella strettoia e poi dinuovo neve nella parte più ripida, anche se il nostro ritmo cala notevolmente, il peso degli sci sullo zaino non si rivela dei più amichevoli.  Nella parte superiore troviamo ancora ghiaccio e ricorriamo a qualche altro tiro per uscire sulla caratteristica calotta dell'Aiguille Verte, con un ritmo assai lento raggiungiamo la vetta dove si apre un super panorama su quasi tutto il massiccio del Monte Bianco, con vista d'eccezione sulla Nord delle Grandes Jorasses! (Cosa che a noi non capita certo tutti i giorni).

Diamo fondo a barrette e formaggio e iniziamo la discesa lungo la cresta, dal colle della Grande Rocheuse iniziamo le interminabili doppie nel Couloir Whymper, vista l'ora un bel postaccio.
Giunti sul ghiacciaio gli sci ci regalano finalmente qualche gioia e in breve raggiungiamo il Rifugio Couvercle, dove scopriamo che il canale per scendere sulla Mer de Glace è ormai privo di neve, l'alternativa sono così le scale, vista la nostra stanchezza, rinviamo il rientro al giorno seguente, passando la giornata a riposare al cospetto di uno splendido panorama!























 


martedì 9 maggio 2017

Monti al mare

PRESENTI: Fede e Davide



Non solo monti, vette, alta quota, neve, freddo, levatacce, lunghi viaggio, fatica....fatica si, la fatica c'è, quella c'è sempre, anche al Muzzerone! 


Il Muzzerone a me piace. Vicino a casa, con quell'arrampicata dura e mai banale, a picco sul mare, psicologicamente ingaggiante, posto in quel lato della regione che forse troppo spesso dimentichiamo ma che nulla ha da invidiare con il più frequentato Ponente.

Avendo già ripetuto le linee più classiche, per questa giornata  alziamo un po' l'asticella, almeno per quanto mi riguarda, e scegliamo Supernova...gran via! Gran soddisfazione!





venerdì 5 maggio 2017

lunedì 1 maggio 2017

Aletschhorn (4193)

PRESENTI: Frank, Fra, Jack, Carlo

Il programma originale prevedeva quattro giorni e quattro vette oltre i 4000m, ma purtroppo il meteo non l'ha pensata alla stessa maniera, per cui il tutto si è trasformato in due giorni e una vetta, ma comunque soddisfacente.
Deciso di dedicarsi all'Aletschhorn, cambiamo comunque l'itinerario finale la mattina stessa a Brig, decidendo di non andare piu' al Mittelaletschbiwak, ma di partire dall'Oberaletschhütte, per evitare eventuali problematiche valanghive relative all'ultima settimana di precipitazioni.
L'avvicinamento prevede un lungo itinerario innevato solo per finta dalla recente nevicata, che ci porta a togliere e mettere piu' volte gli sci e a strisciare dolorosamente le pelli e le lamine su pietre e arbusti.
Arrivati finalmente nella vallata glaciale, saliamo verso il rifugio accompagnati da continui rombi di scariche di pietre dalle montagne circostanti, ma circondati da un ambiente comunque fantastico.
La cena abbondante e la quota non elevata del rifugio (2640m), ci permettono di recuperare a pieno le energie spese in salita e dopo aver dialogato un po' con gli altri pochi avventori sul giorno successivo, ce ne andiamo a riposare.
Colazione alle 3.30 e partenza mezz'oretta dopo, iniziando subito con la discesa delle scale che dal rifugio portano a dove abbiamo lasciato gli sci il giorno prima (circa a 2500m).
Dato il brutto tempo dei giorni precedenti non c'é traccia di risalita fino allo sperone che porta alla vetta, ma una coppia di aitanti svizzeri prima di noi battono la via per i primi 1200m.
Arrivati all'attacco dello sperone intorno ai 3700m, lasciamo gli sci e mettiamo i ramponi per coprire le ultime centinaia di metri che ci mancano alla cima.
Per lo piu' in conserva, su neve non portante e roccette affioranti, arriviamo stanchi, ma soddisfatti, alla vetta che gode di un panorama incredibile a 360 gradi.
La discesa è lunga, la nebbia e la neve molla rendono poco piacevole l'unica parte sciabile e il ritorno alla macchina, per lo piu' camminando, rendono la giornata ulteriormente provante.